Le allergie rappresentano veri e propri incubi per la quotidianità, a prescindere dall’età della vita in cui compaiono. Si tratta di particolari condizioni di disagio che vengono scatenate da un’ipersensibilità del nostro sistema immunitario: si legano a certe sostanze che si trovano libere nell’ambiente e che – tipicamente – sono innocue.
Ricerche mediche confermano come ogni anno le persone in fascia d’età adulta (circa il 20% degli italiani) finiscono per sviluppare almeno una nuova allergia. Emerge anche un elemento statistico che è opportuno sottolineare e cioè che, tra queste persone, ogni quattro soggetti c’è un ragazzo under30. Inoltre, a soffrire di allergie si stima che potrebbero essere entro il 2022 la metà degli adolescenti: un dato da approfondire, anche per quanto riguarda i costi legati alle terapie e gli effetti indesiderati dei farmaci cortisonici.
Si pongono in una diversa tendenza i medicinali di tipo biologico, le cui potenzialità terapeutiche consentono di alleviare i disturbi senza pericolo di sviluppare patologie gravi (legate al prolungato ricorso ai farmaci cortisonici) come ipertensione e insufficienza renale.
Così il sistema immunitario procede al rilascio di istamina
Quando arriva la primavera le allergie tornano con prepotenza alla ribalta nel dibattito di tutti i giorni, visto che sono in molti a manifestare delle reazioni di tipo allergico soprattutto ai pollini: riniti e raffreddori da fieno, difficoltà a respirare e a deglutire, sono dunque dietro l’angolo.
Nel momento stesso in cui il polline viene a contatto con le mucose di naso, gola e occhi l’involucro che le protegge si disfa per via dell’umidità: a questo punto si liberano le proteine all’interno – gli allergeni – che risultano del tutto innocui per la gran parte dei soggetti. Può accadere però che gli allergeni vengano identificati invece come pericolosi e nocivi dal sistema immunitario, il quale passa al contrattacco innescando una reazione eccessiva e combattendoli creando degli specifici anticorpi.
Accade così che, ogni volta in cui l’organismo si trova ad entrare in contatto con uno stesso allergene, i mastociti (sono cellule del sistema di difesa) vanno a rilasciare l’istamina: è quest’ultima a essere responsabile dei diversi e ‘classici’ disturbi.
I pericoli sono anche tra le mura di casa
Bisogna anche fare mente locale sul fatto che non solo all’aperto le allergie si scatenano e si sviluppano: esse sono in grado di seguirci fin dentro le nostre abitazioni ed ecco perché occorre utilizzare degli accorgimenti per evitare che ciò accada. Per esempio sarà utile monitorare e regolare il tasso di umidità all’interno (dovrà restare tra il 35 e il 50%, al di sotto potrebbero seccarsi i condotti nasali mentre al di sopra potrebbe comparire la muffa), inoltre è sempre bene togliere le scarpe entrando in casa (potrebbero rimanere attaccati polline e allergeni) e limitare la presenza dei tappeti (effetto anti acaro) lavando spesso le tende (contro la polvere).
Gli specialisti peraltro ritengono che vi sia pure una stretta connessione fra le allergie in generale e una dieta ricca di grassi: quest’ultima sarebbe responsabile di favorire l’aumento di potenziali sostanze verso le quali la persona potrebbe sviluppare reazioni di tipo allergico. La flora batterica intestinale, modificandosi per il troppo apporto di calorie derivanti da grassi, andrebbe cioè a favorire la comparsa di infiammazioni e il ‘tilt’ del sistema immunitario.