Ci sono certi inestetismi che ci rendono più fragili, soprattutto nelle situazioni conviviali, perché in grado di minare la personale autostima. Tra le problematiche estetiche che riguardano in particolare il viso, senza dubbio la palpebra cadente è ai primi posti in questo senso.
Palpebra cadente cos’è tecnicamente
Si parla tecnicamente di ptosi palpebrale o di blefaroptosi e, in pratica, si tratta di un parziale o completo abbassamento delle palpebre (inferiori o superiori).
Le conseguenze per la vista
Abbiamo accennato a quello che è l’aspetto estetico della questione, ma bisogna sottolineare il fatto che tale fastidio – se non correttamente affrontato – potrebbe portare a delle conseguenze anche per la vista. In genere si pensa che questa problematica riguardi solo le donne ma non è affatto così, inoltre non si tratta di un fastidio che dipende in via esclusiva dall’invecchiamento (anche se è ovvio che con l’età che avanza i muscoli delle palpebre possono lentamente cedere). Il problema palpebra cadente può riguardare solo uno o tutti e due gli occhi: vi è un abbassamento della palpebra, in grado di far sembrare l’occhio molto più piccolo. Nei casi più gravi, inoltre, possono anche presentarsi dei problemi di vista palpebra cadente.
Può colpire i bambini o presentarsi in conseguenza dell’invecchiamento
Capita inoltre che questa particolare condizione si presenti nei bambini in quanto congenita (viene coinvolto il muscolo ‘elevatore’). In sette casi su dieci la ptosi palpebrale congenita colpisce un occhio solo anziché entrambi, inoltre può presentarsi assieme ad ulteriori problematiche sempre connesse alla vista. E’ il caso in particolare dell’occhio pigro e dello strabismo. Le conseguenze possono essere anche sulla postura: nel tentativo di migliorare la visione, può infatti essere indotto un involontario innalzamento del sopracciglio. Nel caso in cui invece non si tratti di palpebra cadente congenita, il disturbo si presenta come conseguenza dell’invecchiamento. Ad essere colpito sarà ancora una volta il muscolo ‘elevatore’, poiché avviene un rilassamento dei relativi tessuti. La ptosi palpebrale, peraltro, potrebbe essere inoltre legata a particolari traumi oculari oppure comparire in conseguenza di un ictus.
Come intervenire per eliminare l’inestetismo da palpebra cadente
L’intervento palpebra cadente da parte del chirurgo è risolutivo e ripristina una situazione di armonia sul volto. A diagnosticare una blefaroptosi di tipo congenito ci pensa il pediatra, mentre nel caso in cui il fastidio si presenti in età più adulta spetterà al medico oculista. L’operazione palpebra cadente può dover essere affrontata anche dai bambini dal momento che, specie se la situazione è grave, la vista potrebbe risultare pregiudicata. Vediamo allora in che cosa consiste questo particolare intervento chirurgico, che richiede un’anestesia locale. In pratica si va a ridurre la lunghezza del muscolo elevatore, eliminandone una piccola parte oppure ripiegandolo. E’ essenziale che il paziente sia sempre correttamente informato di ciò che gli accade, visto che la sua collaborazione sarà essenziale. Verrà infatti chiamato ad aprire e chiudere l’occhio in modo da poter monitorare il livello di correzione raggiunto. L’operazione consente di tornare a ottenere un campo visivo perfettamente integro, assieme a una rinnovata armonia e simmetria tra gli occhi.