Prendersi cura di sé e del proprio corpo è una buona pratica e un presidio di salute assoluto, che non conosce limitazioni e non riguarda in via esclusiva solo certe fasce di età. Fare prevenzione è l’Abc del benessere personale, il modo migliore per assicurarsi una quotidianità piacevole e rilassata.
Occorre prestare grande attenzione all’importanza di programmare i regolari e necessari controlli, ai quali sottoporsi per un monitoraggio a tutto tondo. La prevenzione in ambito ginecologico è particolarmente preziosa per la salute delle donne e, in questo senso, è possibile affermare come il momento migliore per avviare i controlli coincida in genere con lo scoccare della maggiore età. Anche se, è bene sottolinearlo, è possibile anticipare l’inizio delle visite nei confronti di ragazze under 18 che siano già attive sessualmente oppure che abbiano in previsione di avere dei rapporti. Questo consente di avviare con lo specialista un confronto importante, basato essenzialmente sulla fiducia e la condivisione, utile a mettere a fuoco determinate tematiche – per esempio la contraccezione o il rapporto sessuale – ritenute delicate e più imbarazzanti in giovane età.
Le fasi da monitorare e la frequenza dei controlli
Per quanto riguarda la frequenza delle visite, queste dovrebbero essere programmate almeno una volta all’anno. E’ sempre bene sapere di potersi rivolgere al medico in qualsiasi momento, soprattutto in caso di dolori anomali oppure di ciclo mestruale irregolare (che potrebbe, per esempio, essere un sintomo di endometriosi). Ci sono comunque determinate fasi nel corso della vita di una donna che richiedono un surplus di meticolosità nei controlli, come ad esempio la ‘perimenopausa’ (si tratta del periodo di tempo che anticipa la menopausa) e la fase seguente. Questi momenti di transizione avvengono in genere nella fascia di età 45-55 anni e si caratterizzano per una serie importante di cambiamenti, che riguardano sia l’aspetto fisico che la sfera psicologica. Inoltre, compaiono da un certo punto in poi e con una maggior frequenza determinate patologie tipiche dell’apparato riproduttivo femminile (come i ‘polipi’) che richiedono attenzione e un monitoraggio capillare.
Lo stile di vita corretto e le visite da programmare
Quando si parla di visita di controllo, per le giovani donne si procede innanzitutto alla raccolta di info utili in merito alle patologie presenti in ambito familiare e ad un’ecografia transaddominale, mentre invece per quelle più adulte e già attive dal punto di vista sessuale viene effettuata anche una ecografia di tipo transvaginale.
Grazie ai rilievi dell’ecografia – sia quella transaddominale che la transvaginale – è sempre possibile scoprire la presenza di polipi oppure delle cisti ovariche (la visita avviene con l’ausilio di una sonda di dimensioni ridotte ed è indolore). Altro controllo importante è quello del ‘pap-test’, ovvero uno screening che prevede il prelievo – direttamente dalla cervice dell’utero – di un campione di cellule per indagare la presenza di alterazioni (occorre che non sia in corso il ciclo, inoltre nelle 24 ore prima dell’esame vanno evitati i rapporti sessuali). Le eventuali alterazioni spesso sono legate alla presenza del papilloma virus e, se sottovalutate, con il tempo possono diventare tumori: ecco spiegata l’assoluta importanza di questo controllo. Infine, non bisogna dimenticare che è essenziale osservare un sano stile di vita, regolato da un’alimentazione corretta e un costante movimento.